5 buone ragioni per vaccinarsi… e per non farlo

Credo che in questo momento, anche se la stampa ci riempie di informazioni pseudo scientifiche e narrazioni maldestre riguardo alle diverse proposte vaccinali, la loro produzione e distribuzione, ci sia una domanda nel sottofondo di ciascuno. Vaccinarsi: si o no?

Ho scremato fra i motivi che ho visto circolare in rete e che squalificano l’una o l’altra posizione con argomenti a volte graziosi, a volte disgustosi, ma di poca utilità, se non quella di alimentare una falsa polarizzazione mediatica fra le differenti posizioni.Ho invece riflettuto e ho scelto 5 buoni motivi che, dal mio punto di vista, danno un fondamento adeguato alla propria decisione. Si tratta di una scelta importante. Non sono certamente gli unici motivi ma sono quelli che mi permettono di evidenziare alcuni antepredicativi. Non ho intenzionalmente messo le ragioni che, glissando sull’aspetto sanitario, si inscrivono nei Si o nei NO rispondendo a questioni economiche e/o di libertà, poiché la salute fisica e mentale è il vero perno di tutta questa storia e ciò che più mi preoccupa. Quindi riflettiamo:

MI VACCINERO’ PERCHE’…

  1. Perché non voglio ammalarmi o ri-ammalarmi.
  2. Perché credo che il vaccino sia l’unica soluzione scientificamente provata, non esistono altre cure.
  3. Perché, anche se i vaccini anti Covid 19 non sono stati testati adeguatamente, credo sia necessario dare una risposta urgente a questa grave malattia.
  4. Perché credo che la medicina degli uomini si sviluppa provandola sugli uomini, è necessario prendersi questa responsabilità e ciò giustifica le eventuali perdite di vite durante la sperimentazione.
  5. Perché credo che l’OMS, i governi e le industrie farmaceutiche stiano facendo in generale del loro meglio per proteggere la salute dei cittadini di tutto il mondo, non senza errori, ma la situazione è eccezionale.

NON MI VACCINERO’ PERCHE’…

  1. Perché non voglio ammalarmi o ri-ammalarmi
  2. Perché non credo che il vaccino sia l’unica soluzione scientificamente provata, anzi credo che sia quella meno testata, mentre ci sono tante cure che hanno dato buoni risultati.
  3. Perché non credo che il Covid19 sia così grave, se preso in tempo con cure adeguate e che l’urgenza sia ingustificata, vista la disomogeneità dei dati e la scarsa efficacia degli strumenti diagnostici.
  4. Perché credo che la pratica medica debba rispettare le persone e integrare le conoscenze mediche di tutte le correnti, quando ci si trova di fronte a un fenomeno nuovo invece di fare un grande esperimento di massa sulle persone.
  5. Perché credo che all’interno dell’OMS, dei governi e delle lobbies farmaceutiche ci siano interessi molto grossi di soggetti la cui priorità non è affatto la salute dei cittadini di tutto il mondo.

Questi motivi manifestano nel complesso al loro interno una certa coerenza, anche se denotano certamente diverse visioni della realtà, che probabilmente presentano molte più sfumature e passaggi da una posizione all’altra all’interno delle persone. Ma c’è un punto in comune nelle due posizioni e che esprime un bisogno. Poi si tratta di credenze e di opinioni, senza dubbio corredate dalle esperienze che ciascuno di noi ha fatto e fa ancora oggi con le istituzioni e con la salute e la cura di sé e di chi ci circonda. Questa epoca complessa nella quale viviamo richiede un approccio non superficiale e opportunistico, poiché si sta gestando un nuovo mondo e ciascuno deve trovare il proprio centro di gravità da cui scegliere e prendere decisioni.

Spero sia utile questo breve contributo.

Un pensiero su “5 buone ragioni per vaccinarsi… e per non farlo

  1. Enrico

    Relativamente al Suo commento su Pressenza del video del prof. Paolo Sceusa, sulla rettifica alla versione italiana del documento (UE) 2021/953, personalmente penso che chiunque fa appuntare la pubblica attenzione su un particolare MINIMO si sta comportando come Mandrake (mago ed illusionista dei fumetti) e in effetti sta distraendo da tutto il CORPOSISSIMO RESTO. In questo caso quel RESTO consta non solo degli altri 63 punti delle CONSIDERAZIONI premesse all’articolazione, ma consta soprattutto di quegli articoli che costituiscono il regolamento vero e proprio.
    Detto RESTO sovrasta in modo incommensurabile quel particolare!

    Questo è l’integrale della “considerazione” n.36 con l’omissione evidenziata in maiuscolo:

    36 – È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinate O HANNO SCELTO DI NON ESSERE VACCINATE. Pertanto il possesso di un certificato di vaccinazione, o di un certificato di vaccinazione che attesti l’uso di uno specifico vaccino anti COVID-19, non dovrebbe costituire una condizione preliminare per l’esercizio del diritto di libera circolazione o per l’utilizzo di servizi di trasporto passeggeri transfrontalieri quali linee aeree, treni, pullman, traghetti o qualsiasi altro mezzo di trasporto. Inoltre, il presente regolamento non può essere interpretato nel senso che istituisce un diritto o un obbligo a essere vaccinati.

    Ma alla “considerazione” n.13, di molto “precedente” la 36 …, si legge (mie evidenziazioni in maiuscolo):

    13 – SEBBENE LASCI IMPREGIUDICATA LA COMPETENZA DEGLI STATI MEMBRI NELL’IMPORRE RESTRIZIONI ALLA LIBERA CIRCOLAZIONE, in conformità del diritto dell’Unione per limitare la diffusione del SARS-CoV-2, il presente regolamento dovrebbe contribuire ad agevolare la graduale revoca di tali restrizioni in modo coordinato, ove possibile, in conformità della raccomandazione (UE) 2020/1475. TALI RESTRIZIONI POTREBBERO ESSERE REVOCATE IN PARTICOLARE PER LE PERSONE VACCINATE, in linea con il principio di precauzione, nella misura in cui le evidenze scientifiche sugli effetti della vaccinazione anti COVID-19 diventino disponibili in maggior misura e mostrino in maniera coerente che la vaccinazione contribuisce a interrompere la catena di trasmissione.

    Da notare l’abbondanza del condizionale in tutte quante le 64 “considerazioni preliminari” agli articoli del regolamento!

    A mio parere il prof. Sceusa ha
    voluto fare un CASO di un’omissione nelle CONSIDERAZIONI PRELIMINARI che è del tutto trascurabile rispetto al contenuto degli articoli del regolamento:
    https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv%3AOJ.L_.2021.211.01.0001.01.ITA&toc=OJ%3AL%3A2021%3A211%3ATOC

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