Giove è un altro pianeta

Vivo nel comune di Giove, nella verdeggiante provincia di Terni, in Umbria. Quando l’intera famiglia si è trasferita, alcuni anni fa, dalla ben più famosa città di Firenze, se rispondevo sinteticamente alla domanda su dove si fossero trasferiti, il commento era immancabile: “Ah! su un altro pianeta! Non è un po’ lontano?”. Amici burloni.

Giove è un piccolo borgo con un castello di una notevole importanza storica, ma poco conosciuto. Un castello con 365 finestre, una per ogni giorno dell’anno, e con un’entrata e una salita ai piani alti che permetteva l’accesso perfino alle carrozze. Insomma, un pezzo raro, purtroppo passato di mano in mano a privati che fino ad oggi non sono stati in grado, per una ragione o per un’altra, di ristrutturarlo adeguatamente e dargli nuova vita. Se si pensa che l’ultimo prezzo di vendita di quest’immensa struttura non è arrivato al milione di Euro, – quello che si spende per un discreto appartamento a Roma – sembra una cosa dell’altro mondo. Infatti è Giove, un altro pianeta!

In questi tempi di contagi e misure preventive e diagnostiche, Giove ha nuovamente spiccato e si è distinto dalla massa dei comuni di questo paese.

In una regione in cui la media dei test effettuati è piuttosto bassa (100-129 ogni 100.000 abitanti, cioè circa 1 ogni 1000 abitanti), quando a livello italiano la regione più testata è la Valle D’Aosta con i suoi 493 test su 10.000 abitanti (cioè 49 persone su 1000), ci si chiede come è possibile che a Giove, piccola comunità di 1900 anime, si siano realizzati test (tra cosiddetti tamponi e sierologici) su 1350 persone, il 71% della popolazione. Possono giustificare una tale concentrazione il picco di contagi, che non ha superato mai le 35 persone, o il numero di decessi (2)? A Giove, con un supermercato minuscolo, nel quale entrano al massimo 5-7 persone con il mantenimento delle distanze di sicurezza, abbiamo vissuto in isolamento, in quanto zona rossa, dal 10 aprile al 4 maggio. Ovviamente per andare a fare la spesa l’amministrazione comunale ha diviso la popolazione secondo le iniziali del cognome e l’ha distribuita nei diversi giorni della settimana, e così A-B-C il lunedì, C-D-E il martedì e così via. Una sola persona di famiglia ha avuto il permesso di andare, una volta alla settimana, a fare la spesa, potendo, se proprio necessario, mandare un altro membro di famiglia in un giorno diverso (sempre che il suo cognome iniziasse con una diversa lettera!). E’ facile comprendere che i Giovesi si siano sentiti un po’ perseguitati e un po’ presi in giro, dato che adesso, nella Fase 2, tutti i negativi certificati di Giove saranno invasi dagli asintomatici non certificati dei comuni limitrofi che, non avendo avuto casi gravi o ricoveri, si sono ben guardati dal fare screening di massa. Ma questa non è altro che una conferma.

Giove è davvero un altro pianeta.

 

Fonti dati :

Umbria domani http://www.umbriadomani.it/perugia/covid-tamponi-in-umbria-troppo-pochi-il-giudizio-degli-esperti-246313/

Il sole 24 ore https://www.ilsole24ore.com/art/tamponi-e-test-sierologici-armi-spuntate-fase-2-AD827UO